Rame, prezzi ai minimi da 5 anni

A partecipare al coro del crollo delle materie prime, collabora ora anche il rame ai minimi da 5 anni. Il rame sta soffrendo un generale calo della domanda di materie prime, causata dalla crisi economica globale, e quindi un eccesso di produzione notevole.

Prezzi del rame ancora in discesa: le cause

A pesare sul prezzo del rame, ci sono i timori che stressano praticamente ogni prodotto finanziario in questo momento: eventuale un’uscita della Grecia dall’euro, i ribassi del petrolio, l’incredibile rafforzamento del dollaro. Tuttavia, il vero indiziato speciale è il dato proveniente da Pechino, che è senza dubbio il maggior consumatore mondiale di rame. Semplicemente, l’indice cinese dei direttori degli acquisti la scorsa settimana è sceso al minimi da un anno e mezzo, alimentando la fobia di un ribasso della domanda e quindi spingendo al panic-selling. Infatti, la nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.
Anche il dato delle scorte di rame accumulate nei magazzini della borsa londinese dei metalli, è salito oltre le 178mila tonnellate, il livello più elevato dal maggio scorso. Ancora in aumento anche il rame stoccato presso lo Shanghai Futures Exchange, che ha raggiunto quota 112mila tonnellate. Tempi duri per il rame quindi.
A contribuire al crollo del prezzo del rame ci hanno pensato anche i deboli dati sulla produzione industriale in Francia, Germania e Regno Unito che hanno fatto aumentare i timori sulla domanda di metalli.

Rame: situazione attuale ed analisi tecnica

Sul London Metal Exhange il contratto per il rame a tre mesi è sceso sotto la soglia dei 6000 dollari la tonnellata, in particolare a 5989 dollari, tornando ai livelli dell’ottobre 2009. Sembra ormai scontato che la produzione eccede abbondantemente una domanda frenata dal rallentamento della produzione industriale mondiale.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a marzo ha toccato il minimo della seduta di 2,676 dollari la libbra, un livello che non si registrava dall’ottobre 2009, prima di attestarsi a 2,680 dollari la libbra negli scambi della mattinata europea. Il rame ha avuto un crollo di 4,5 centesimi, o dell’1,67%.
Gli analisti dicono che il rame, nei prossimi giorni, troverà supporto a 2,650 dollari la libbra e resistenza a 2,760 dollari, il massimo dal 12 gennaio.

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