Natural gas in caduta libera

Continua l’inarrestabile caduta libera del prezzo del Natural Gas che trascina verso il basso, assieme agli altri energetici ed alcuni metalli, l’indice Reuters/Jefferies CRB facendolo approdare sui minimi del luglio 2009.
In particolare le ultime sedute del Natural Gas sono state particolarmente pesanti, una vera e propria bomba di profondità, facendolo sprofondare ampiamente sotto i tre $/MMBtu toccando un minimo di 2,825 dollari.

Alla base di questa vera e propria picchiata ci sono diversi fattori. Di particolare rilevanza sono le previsioni meteo che lasciano presagire un inverno particolarmente caldo nel Nord America lasciando con il fiato sospeso longisti di mezzo mondo. Dall’altra parte troviamo un eccesso di produzione che tiene sotto pressione il prezzo dell’NG legato sia dai bassi consumi legati alle condizioni meteo sia alla componente Shale Gas.
In particolare lo Shal Gas sembra incidere in modo rilevante sulle scorte di questa materia prima, lasciando prevedere quota 4000 Bcf entro ottobre 2015 segnando così i massimi storici.
I mancati polar vortex non possono da soli spiegare una simile caduta dei prezzi, così come questa non può essere ricondotta esclusivamente allo Shale Gas. Senza dubbio il prezzo del Natural Gas sconta un fattore psicologico legato alla drastica riduzione del prezzo del greggio (soprattutto per fattori geopolitici) ma anche un rafforzamento del dollaro sulle altre valute internazionali.

I commenti tecnici in giro per la rete parlano di vendite che potrebbero indurre, e probabilmente hanno già indotto, ad un vero e proprio panic selling.
Senza dubbio agli analisti non sarà sfuggita la presenza di ipervenduto sul prodotto, con il Relative Strenght Index a 14 giorni (RSI 14) che si porta al di sotto di quota 30.

Al momento il supporto sembra sconosciuto, i vecchi supporti non hanno resistito ai ripetuti attacchi dei ribassisti e probabilmente vedremo ancora questo titolo in caduta libera nei prossimi mesi.

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