Fondi a cedola, cose da sapere

Appare scontato che gli italiani amino gli investimenti con rendimenti fissi e costanti nel tempo, magari con stacco cedolare semestrale. Ed è proprio per questo tipo di propensione che sono nati fi fondi a cedola. I fondi a cedola, rappresentano una delle ultime novità nel mercato finanziario italiano e le ultime statistiche affermano che sono stati ben graditi.
I fondi a cedola sono fondi comuni o sicav, che raccolgono il capitale degli aderenti per periodi generalmente brevi, tale capitale è detto “di sottoscrizione”. L’intera somma delle sottoscrizioni viene quindi investita dalla casa prodotto o SGR principalmente in obbligazioni o titoli azionari a basso rischio, generalmente per 3, 5 o 7 anni. Trascorso il tempo prestabilito i sottoscrittori possono incassare il capitatale investito nei fondi a cedola più gli eventuali ricavi. Talvolta, è possibile farlo anche prima, ma occorre pagare delle cospicue commissioni d’uscita, in pratica delle penali.
La caratteristica che distingue i fondi a cedola è che nel corso della loro vita pagano cedole periodiche, ad esempio semestrali, talvolta con un minimo garantito, diciamo per esempio il 5% annuo lordo.

Alcune cose da sapere sui fondi a cedola

I fondi a cedola sono comuni strumenti finanziari, ma generalmente nascondono numerose insidie dietro l’euforia dello stacco cedolare.
Generalmente i fondi a cedola sono cari, perché le commissioni di ingresso e uscita possono arrivare fino al 3%, a cui si aggiungono gli oneri di gestione che nel migliore dei casi si pagano nascosti dai rendimenti. Inoltre, troppo spesso i fondi a cedola celano delle costosissime clausole di uscita anticipata che impongono al sottoscrittore di pagare delle penali.
I fondi a cedola non sono poco rischiosi come in molti tentano di far credere. Molto dipende dal portafoglio del sicav, tuttavia, in linea generale, i fondi a cedola per offrire cedole così elevate devono esporsi al rischio con obbligazioni a lungo termine o con titoli azionari rischiosi.
Inoltre con i fondi a cedola spesso si è costretti a pagare la tassazione anche se non si è in gain.
Inoltre, per moltissimi fondi a cedola, le cedole da pagare, solitamente fisse nel loro ammontare, potranno essere un guadagno solo se il gestore riesce effettivamente ad ottenere la performance corrispondente od un rimborso in conto capitale.

Conviene investire in fondi a cedola

Da queste poche righe sembrerebbe sempre infruttuoso investire in fondi a cedola, tuttavia, con una buona conoscenza è possibile trarne dei profitti. Innanzitutto, non bisogna lasciarsi convincere da alti stacchi cedolari o consigli del banchiere di fiducia. Analizzate sempre tutti i titoli in portafoglio ai fondi a cedola, verificatene singoli rischi e singole opportunità.
Prestare massima attenzione alle commissioni di ingresso, uscita anticipata ed uscita dei fondi a cedola, ne esistono alcuni che non ne hanno. Inoltre, le spese di gestione devono essere il più basse possibile.
A parità di stacco cedolare, bisogna sempre preferire i fondi a cedola con Bond a breve termine, poi quelli a lungo termine e solo infine quelli azionario. Ovviamente la scelta dei fondi a cedola dipenderà in massima parte dalla propria propensione al rischio.

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