Come gestire le spese impreviste?

Per quanto si possa essere previdenti e attenti alla pianificazione finanziaria, la possibilità di spese impreviste, talvolta anche piuttosto consistenti, non può essere esclusa del tutto. Quando ciò si verifica il bilancio familiare può risentirne e l’impatto sulle proprie scorte di liquidità può risultare eccessivo.

Spese non previste da sostenere, cosa fare?

Esempi di spese impreviste se ne potrebbero fare a decine; si potrebbe trattare di riparazioni costose della propria autovettura, della sostituzione di un elettrodomestico che si è rotto, di un intervento veterinario per un’emergenza, di spese dentistiche (spesso molto elevate), di danni all’abitazione per un incendio domestico, di allagamento in caso di rottura di un tubo dell’acqua e via discorrendo.

In tutte queste circostanze, può essere opportuno valutare l’opportunità di richiedere un prestito, possibilità che peraltro può essere presa in considerazione anche quando si ha intenzione di sostenere alcune spese non improvvise senza intaccare la propria liquidità; esempi tipici possono essere una miglioria edilizia alla propria casa, la tinteggiatura della facciata, l’acquisto di mobili nuovi, una smart TV di ultima generazione, un corso di studio all’estero per un figlio ecc.

Come si richiede un prestito personale? La simulazione

I prestiti personali non finalizzati, ovvero che non hanno una finalità specifica, possono essere richiesti per affrontare piccole e grandi spese; i prodotti offerti da banche e finanziarie partono da importi relativamente bassi, per esempio 1.000 euro, fino ad arrivare a cifre decisamente più elevate, solitamente fino a 75.000 euro (così come previsto dal D. lgs. 141/2010).

Per quanto riguarda la durata del finanziamento, solitamente si va da un limite minimo di 12 mesi a un massimo di 120 mesi. Possono comunque esserci differenze fra un istituto bancario e l’altro.

A prescindere dall’importo che si ha intenzione di richiedere, è opportuno ricordare che un prestito è un impegno finanziario che impone la regolarità nei pagamenti ed è quindi consigliabile valutare bene la propria capacità di rimborsarlo e scegliere una rata mensile facilmente sostenibile.

Può aiutarci in questo uno strumento noto come simulatore online, disponibile gratuitamente sul portale web della banca. La simulazione è semplicissima: si sceglie la cifra che si vuole chiedere in prestito, si indica il numero di mesi in cui si intende restituirla e si otterranno tutte le informazioni necessarie per decidere: importo della rata mensile, ammontare degli interessi e dettaglio delle varie spese (istruttoria, incasso rata ecc.), TAN e TAEG.

Se riteniamo che la rata proposta sia tranquillamente sostenibile, possiamo andare avanti con la richiesta, altrimenti si possono variare importo e/o durata fino a quando non si trova la soluzione giusta per noi.

Come valutare la convenienza di un prestito?

Una delle informazioni fornite dal simulatore è il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), un indice che sintetizza percentualmente il costo del finanziamento; è più significativo del TAN (Tasso Annuo Nominale) poiché oltre agli interessi, considera anche tutte le altre spese legate al prestito.

Il TAEG, noto anche come ISC ovvero Indice Sintetico di Costo, è particolarmente utile per effettuare rapidamente il confronto fra le varie proposte di finanziarie e banche. Infatti, fra prestiti di medesimo importo e con la stessa durata, il più conveniente è quello con il TAEG più basso (anche se il suo TAN risultasse più elevato).

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