BFP Indicizzati all’Inflazione, serie J48

BFP Indicizzati all’Inflazione italiana, conviene davvero? I BFP Indicizzati all’Inflazione, serie J48, con condizioni in vigore dal 20 aprile 2015, sono la scelta ideale per proteggere il proprio capitale con un rendimento fisso da una parte ed il recupero della perdita del potere di acquisto dall’altra. Anche i BFP Indicizzati all’Inflazione hanno una durata massima di 10 anni.

BFP Indicizzati all’Inflazione: in dettaglio

I BFP Indicizzati all’Inflazione, come altri buoni fruttferi postali, possono essere rimborsati anticipatamente ed in qualsiasi momento con diritto alla restituzione del capitale investito e, dopo 18 mesi, anche al riconoscimento degli interessi fissi e dell’inflazione maturati nel periodo.
I BFP Indicizzati all’Inflazione possono essere sottoscritti gratuitamente presso qualunque Ufficio Postale, a partire dal taglio minimo di 50 €.
Quindi, i BFP Indicizzati all’Inflazione, come accennato in precedenza, garantiscono la restituzione del capitale, un rendimento fisso ed il recupero, sia sul capitale investito che sugli interessi maturati, del 100% dell’inflazione italiana rilevata nel periodo dell’investimento e fissata dall’indice ISTAT FOI.
Per quanto attiene alla componente rendimento fisso dei BFP Indicizzati all’Inflazione, questo è fissato a priori per i 10 anni successivi.
In particolare il tasso di rendimento dei BFP Indicizzati all’Inflazione per i primi 4 anni sarà dello 0,10% lordo annuo, mentre per i successivi 4 anni sarà dello 0,25% annuo lordo. E finalmente dopo 8 lunghi anni, i BFP Indicizzati all’inflazione renderanno lo 0,5% lordo annuo.

BFP Indicizzati all’Inflazione, la nostra opinione

Senza dubbio i BFP indicizzati all’inflazione sono dedicati a chi vuole proteggere i propri risparmi dall’incremento dei prezzi al consumo in Italia, preservando e valorizzando nel tempo il potere d’acquisto del capitale investito.
I BFP Indicizzati all’Inflazione sono strumenti a liquidità remunerata non presentano, quindi, delle oscillazioni di prezzo che adeguano il rendimento alle variazioni di mercato. Per questo raccomandiamo di monitorare il rendimento dei BFP indicizzati all’inflazione nel tempo cosi da rivedere la strategia iniziale nel caso in cui ci siano opportunità migliori sui mercati finanziari o se le nuove emissioni sono più favorevoli delle precedenti.

A nostro parere i BFP indicizzati all’inflazione sono uno strumento ideale in caso di inflazione superiore all’1% annuo, quindi in questa fase di recessione la componente legata all’inflazione è certamente poco remunerativa.
Nelle passate emissioni, il rendimento dello 0,50% dei BFP indicizzati all’inflazione non era da buttare, considerando che al momento della scrittura il rendimento dei BTP a dieci anni è ai minimi. Ovviamente il rischio legato ai BTP è molto maggiore di quello legato ai BFP indicizzati all’inflazione. Tornando ai alla serie J48, invece, i rendimenti appaiano davvero troppo bassi, insomma, se proprio non si vogliono lasciare i propri risparmi fermi, si potrò optare per i BFP Indicizzati all’Inflazione italiana, ma senza attendersi troppo.

Come per tutti gli strumenti finanziari, anche per i BFP indicizzati all’inflazione, è importantissimo valutare attentamente il foglio illustrativo e chiedere informazioni in loco.
Ora non resta che recarsi alle Poste e sottoscrivere i BFP indicizzati all’inflazione.

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