Trading sul petrolio: attenzione al rischio Iran

Il petrolio è uno degli asset più importanti per chi fa trading online, sia perchè sono in moltissimi ad investire direttamente sulla materia prima, sia perchè è un ottimo indicatore che può determinare movimenti significativi anche sul fronte delle valute. Ma fare trading sul petrolio non è mai stato tanto complesso come oggi. Le incognite legate all’andamento del brent, infatti, sono moltissime e i primi mesi del 2016 ci hanno dimostrato quanto sia forte la volatilità anche in questo settore. Basti pensare che le quotazioni del petrolio sono arrivate a scendere sotto i 30 dollari al barile per tornare, in questi ultimi giorni, sopra i 40 con estrema velocità.

Trading sul petrolio: cosa succederà con la situazione in Iran?

In queste ultime ore, poi, si sta paventando anche un altro segnale d’allarme. Proprio ieri, infatti, l’Iran ha fatto sapere di voler a tutti i costi riconquistare la sua quota di mercato e di aver già approvato un forte sconto agli acquirenti che decideranno di comprare da lei il greggio. Insomma le prospettive sono chiare, l’Iran punta a tornare a vendere 4 milioni di barili di petrolio per tornare a fare concorrenza all’Arabia Saudita e riaffermarsi come uno dei leader mondiali del settore. Questo porterà ad una guerra dei prezzi e, inevitabilmente, anche ad una discesa delle quotazioni. Proprio per questo motivo è indispensabile, per chi opera in borsa, monitorare costantemente il grafico del petrolio in tempo reale.

Le correlazioni tra il petrolio e gli altri asset sono, spesso, molto forti. Basti pensare alle valute dei paesi che esportano greggio, come il rublo russo che è stato penalizzato, lo scorso anno, proprio dal crollo delle materie prime da cui l’economia della Russia dipende. Ma oltre alle valute le quotazioni del petrolio hanno un forte impatto anche sulla borsa perchè vanno ad incidere sull’andamento di tutte quelle società che, in un modo o nell’altro, sono collegate al greggio.

Proviamo a pensare alle compagnie aeree o alle industrie che utilizzano estratti del petrolio per la produzione di beni di largo consumo. Le quotazioni di queste aziende possono risentire in maniera piuttosto forte di eventuali variazioni di prezzo del brent e, proprio per questo, un bravo trader deve sempre avere ben chiaro il quadro completo della situazione, così da poter fare un’analisi completa a 360 gradi. Questo permette, anche, di poter gestire meglio il fattore di rischio che in un’attività di investimento è sempre presente.

Trading sul petrolio: quotazioni e analisi

Ma tornando al prezzo del petrolio, è interessante domandarsi quali siano i possibili sviluppi delle quotazioni per l’anno in corso. Al momento tutto lascerebbe pensare ad una ripresa dei ribassi. La domanda di petrolio è stabile mentre l’offerta di materia prima, con la fine delle sanzioni dell’Iran, continua a salire. Questo, di fatto, porterà ad una guerra dei prezzi con le quotazioni che, inevitabilmente, torneranno a scendere.

A questo punto bisognerà capire se chi aveva ipotizzato un petrolio a 20 dollari al barile già nel 2016 avesse ragione oppure no. Certo è che un crollo di questa portata significherebbe un taglio del 50% rispetto alle attuali quotazioni di mercato, quindi almeno sul breve periodo, appare improbabile. Per il resto non ci rimane che monitorare con attenzione un grafico, possibilmente, in tempo reale per poterne seguire da vicino gli sviluppi e comprendere meglio lo scenario globale che si andrà a delineare.

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