Mediazione obbligatoria: materie, costi, come fare, la guida alla negoziazione

Non è raro sentir parlare di mediazione civile obbligatoria e volontaria, ma a cosa ci si riferisce esattamente? La mediazione civile obbligatoria o volontaria è un’istanza grazie alla quale le parti in lite hanno la possibilità di dare avvio ad una procedura di negoziazione al fine di evitare di discutere la causa dinnanzi ad un Giudice del Tribunale Civile. Proprio la mediazione civile, nell’ultimo periodo è tornata ad essere obbligatoria. Essa, infatti, è stata nuovamente introdotta fino al 2017 in modo tale da rendere molto più veloce la risoluzione cosiddetta stragiudiziale di ogni genere di lite sia di natura civile che commerciale. Altrimenti detta media conciliazione, la domanda di mediazione civile obbligatoria si palesa nel momento in cui le parti, prima di recarsi al cospetto di un Giudice del Tribunale Civile, decidono di trovare una soluzione in via amichevole, ricorrendo, appunto, alla mediazione obbligatoria. Ovviamente, in tal caso, è necessario ricorrere ad un intermediario specifico chiamato mediatore. La domanda di mediazione civile e commerciale volontaria, invece, si configura nel momento in cui la medesima procedura viene richiesta in accordo tra le parti per risolvere la situazione in tempi rapidi e con costi decisamente irrisori. Essa, invece, è demandata nel caso in cui viene esplicitamente richiesta dal Giudice del Tribunale Civile ancora prima di aver emesso ogni genere di sentenza. Tale mediazione è addirittura disposta da una specifica direttiva comunitaria.

Mediazione obbligatoria civile e commerciale: cosa è e materie

Per nulla differente dalla mediazione tributaria, la mediazione civile e commerciale è stata introdotta nel 2013 con un decreto ed è stata convertita in legge nel medesimo anno, in modo tale da risolvere in maniera veloce e, soprattutto, in via stragiudiziale ogni genere di lite tra le parti. Ma come fare e quali sono le materie? Le parti hanno la possibilità di presentare la domanda di mediazione civile e commerciale fino al 207 per liti condominiali, per diritti reali, per divisione, per successioni ereditarie, per patti di famiglia, per una locazione o affitto ad uso abitativo o commerciale, per comodato, per affitto di aziende, per il risarcimento di un danno derivante da responsabilità medica e sanitaria, per diffamazione con mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, su contratti assicurativi, bancari e finanziari. Da tale domanda sono tassativamente escluse le domande di mediazione riguardanti le liti di RC auto.

Mediazione obbligatoria: come compilare la domanda

Ai non addetti ai lavori, sarà utile sapere che la domanda di mediazione civile obbligatoria è un modello con il quale le parti possono chiedere un incontro con il mediatore. Tale incontro dovrà tenersi presso gli uffici pubblici o privati riconosciuti. Tale domanda può essere inoltrata da entrambe le parti senza la necessità di un avvocato. Il legale, comunque, dovrà essere presente in occasione dell’incontro con il mediatore. L’istanza deve essere necessariamente depositata presso gli appositi uffici utilizzando la specifica modulistica. La procedura relativa alla domanda di mediazione civile obbligatoria o volontaria è decisamente molto rapida. La durata minima, infatti, è di un mese e la massima di 120 giorni. I costi della mediazione obbligatoria, invece, variano dipendentemente dal valore della lite. Senza alcun dubbio, l’importo dipende direttamente dall’associazione o all’avvocato a cui si è deciso di ricorrere.

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Costi Mediazione obbligatoria

In ogni caso, per liti fino a mille euro la cifra dovrebbe aggirarsi intorno a 65 euro a testa. Per liti fino a cinquemila euro, il costo dovrebbe essere di 85 euro a testa. Per mediazioni fino a venticinquemila euro, invece, il costo dovrebbe aggirarsi intorno a 190 euro a testa. Addirittura, le parti che decidono di ricorrere alla mediazione obbligatoria o volontaria hanno la possibilità di godere di notevoli agevolazioni fiscali tra cui l’esenzione dell’imposta di bollo, l’esenzione dell’imposta di registro e la detrazione delle spese fino ad un massimo di 500 euro se l’esito è stato positivo e di 250 euro se l’esito è stato negativo. Se l’articolo vi è piaciuto cliccate MI PIACE sulla nostra pagina facebook!

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