Fondi comuni di investimento: cosa sono, i migliori e tassazione

Quando parliamo di fondi comuni d’investimento, ci riferiamo a istituti intermediari che si occupano di raccogliere ed investire i fondi dei risparmiatori. Il principio è quello di reinvestire il denaro in particolari sistemi finanziari che li trasformano in profitti. Sono inevitabilmente la strada più facile e più sicura per ottenere guadagni. Sono fondi adatti a chiunque, perché anche chi volesse investire cifre minime può farlo.

Infatti, bastano poche centinaia di euro per acquistare delle quote, e quindi avere la possibilità di partecipare agli utili, chiaramente in proporzione alla cifra investita. Il loro successo lo si deve al raffreddamento nell’interesse dei risparmiatori verso i titoli di stato, che con il tempo non garantivano più le rendite interessanti di un tempo. Non solo, i fondi comuni permettono di investire meno capitale, nella speranza di guadagni migliori.

Nel nostro articolo vogliamo entrare nello specifico del sistema dei fondi comuni di investimento. In pratica, capire cosa siano nello specifico, come funziona il sistema di investimento dei capitali, e come fare a scegliere quelli più idonei al proprio profilo di risparmiatore. In questo modo tutti coloro che ancora non hanno cominciato ad investire nei fondi comuni, ma ne sono interessati, sapranno come fare per poter cominciare.

Fondi comuni: cosa sono?

Trattasi di un prodotto facile e al contempo abbastanza sicuro: si affida il proprio denaro ad una pluralità di soggetti investitori privati, e il capitale consegnato viene custodito all’interno di una banca che funge da depositario. Qualora l’investimento non sia redditizio, parte della perdita sarà a carico dell’investitore.

Nel fondo comune vanno a confluire i risparmi di molti investitori privati, i quali soldi vanno a essere reinvestiti in valori immobiliari come titoli di stato e obbligazioni, da specifiche società di gestione che devono essere rigorosamente iscritte all’Albo. Ciò che si prefigge il conto è quello di monetizzare in positivo quanto investito, ovvero miglior rendimento a minori costi, un maggior potere contrattuale e infine anche un’ottimale diversificazione del portafoglio clienti.

È bene precisare che al momento non esiste alcun fondo comune di investimento che garantisca al 100 percento qualche rendimento. Tutto dipende dall’andamento del prodotto nel quale si è scelto di investire il capitale, e il rischio che non vi sia utile ma una perdita è un aspetto di cui tenere conto, del quale il fondo comune vi informerà di sicuro al momento della stipula del contratto.

I migliori fondi comuni di investimento

Non è facile stabilire quali siano nello specifico i migliori fondi comuni in assoluto, questo per una serie di varie ed eventuali che possono essere legate a diversi aspetti della situazione. Situazioni che non sono necessariamente riconducibili al fondo stesso. Per questo affronteremo il discorso sotto un aspetto parallelo, ovvero più che verso il fondo comune specifico, sulla sfera in cui opera.

Cerchiamo di essere più chiari. Uno degli aspetti che più hanno attirato i risparmiatori verso questo tipo di investimenti snobbando i classici titoli di stato, è la pluralità di possibilità che si possono avere all’interno del proprio portafoglio, e la possibilità di investire minori capitali. Da qui vengono fuori elementi importanti per capire quale sia la strada migliore da seguire quando si deve scegliere un fondo comune di investimento.

Appare evidente che qualora si voglia una massima diversificazione del proprio portafoglio, non si dovrà andare a investire in fondi comuni che abbiano un raggio di investimento limitato, ad esempio chi può operare solo su titoli italiani piuttosto che su quelli di un unico Paese straniero. Dunque, i migliori fondi comuni che si possono scegliere per cominciare ad investire, sono quelli che abbiano accesso alle azioni globali, che siano flessibili e infine bilanciati. Abbiamo recensito sul nostro sito alcuni dei più famosi fondi comuni ecco qui gli articoli:

Fondi comuni di investimento: la tassazione e la normativa

Adesso andiamo a toccare una sfera molto delicata in merito ai fondi comuni d’investimento, ovvero la tassazione di eventuali utili che si possono realizzare. Bisogna tenere conto che le tasse non sono poche, e soprattutto che di anno in anno non accennano a diminuire, anzi, negli ultimi anni hanno visto un sensibile aumento.

La normativa fiscale infatti, negli anni ha fatto salire l’aliquota sulle plusvalenze in diversi step, e partiti dal 20 percento nel 2012, si è arrivati al 26 per cento attuale. La tassazione invece relativa ai titoli esteri (white list) o a quelli di stato italiani, è del 12.5 per cento. A questo punto, per chi non conoscesse la terminologia specifica del mondo finanziario, andiamo a vedere nel dettaglio cosa intendiamo quando parliamo di plusvalenza e al contrario di minusvalenza.

Fondi comuni di investimento: Plusvalenza e minusvalenza

Abbiamo visto che la tassazione da parte della normativa fiscale sugli investimenti dei fondi comuni colpisce la plusvalenza. Cos’è nello specifico? La plusvalenza (detta anche capital gain), è quell’incremento del valore assunto da una determinata attività finanziaria, dal momento in cui si è comprata a quello in cui invece si è deciso di venderla. Su questo profitto viene applicata l’aliquota sopracitata del 26 percento.

Nel caso contrario invece, qualora la vendita dell’attività finanziaria sia avvenuta ad una cifra minore rispetto a quella al momento dell’acquisto, siamo di fronte ad una minusvalenza. In questo caso, non vi saranno chiaramente né imposte né crediti d’imposta.

A questo punto, appare evidente come sia semplice arrivare a investire nel mondo dei fondi comuni di investimento, ma anche quanto sia necessario essere informati su cosa rappresenti questo mondo. Ci sono molte cose da sapere, ed è sempre bene conoscere il campo in cui si va ad operare, e nel quale si affidano i propri risparmi, anche se lo si fa con la collaborazione di organismi competenti.

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