Come diventare amministratore di condominio: corso e come si fa

Questo è il posto giusto per chi vuole sapere quale percorso seguire per diventare amministratore di condominio. Questa attività può essere svolta come primaria o come secondaria, nel tempo libero. Analizzeremo dunque i requisiti che è necessario avere e come gli stessi siano, nel corso del tempo, cambiati. Dedicheremo dello spazio anche ai corsi che è necessario seguire per poter svolgere questa professione di amministratore, soffermandoci anche sugli attori che possono o meno organizzarli.

I requisiti per diventare amministratore di condominio, come si fa?

In generale non è necessario essere in possesso di requisiti particolari o difficili da ottenere per diventare amministratore di condominio. E’ sufficiente infatti essere maggiorenne, essere una brava persona ed aver raggiunto la maggiore età. Fino al 2012 questi erano gli unici requisiti necessari e richiesti dalla legge. Accertati questi, chiunque poteva essere nominato amministratore di condominio e ottenere un mandato per gestire o amministrare un complesso residenziale più o meno ampio. Nel 2014 però la situazione è cambiata e i requisiti sono diventati più chiari e ben definiti. Ai requisiti di onorabilità si aggiungono infatti quelli di professionalità certificata. La prima legge faceva riferimento in generale alla necessità di aver frequentato dei corsi di formazione e di aggiornamento, ma nessuna informazione precisa veniva fornita a riguardo.

Bisognerà aspettare qualche mese per vedere delineati in maniera chiara e precisa i requisiti necessari. La legge al momento in vigore a cui fare riferimento è la 140/2014. Viene in essa specificato che il soggetto deve essere in possesso dei diritti civili, non deve avere condanne per reati contro amministrazione, giustizia, patrimonio, non deve essere stato interdetto dai pubblici uffici, non deve essere annoverato nel registro dei protestati. Questi quindi i requisiti umani e personali. Sul fronte della professionalità invece, è in generale necessario essere in possesso di diploma di scuola media secondaria, aver frequentato un corso di formazione e a seguire una serie di corsi di aggiornamento.

Corso di aggiornamento per gli amministratori di condominio

Abbiamo accennato alla necessità di frequentare dei corsi di aggiornamento se si è amministratore, capiamo quali sono i corsi effettivamente riconosciuti. In generale chiunque può organizzare un corso di questo tipo, entrando nello specifico però è necessario che il soggetto rispetti le indicazioni ricevute dal ministero. Il corso dovrà dunque coinvolgere un responsabile scientifico con esperienza tale da fungere come punto di riferimento durante il percorso formativo. Questa figura può essere specializzata in diversi campi, dal momento che può essere un avvocato, un magistrato, ma anche un ingegnere o un architetto. Una altra criticità è rappresentata dal programma del corso, che deve essere approvato dal Ministero della Giustizia, mentre sempre più adattabile risulta essere la modalità di fruizione del corso. La modalità telematica è infatti approvata e riconosciuta. Corsi di formazione, di aggiornamento sono poi necessari negli anni di esecuzione della professione, dal momento che le leggi variano anche velocemente e l’apprendimento dovrà quindi essere continuo e costante. Numersoi sono i temi che vengono trattati nei corsi. Verranno affrontate numerose tematiche, civili, penali, di ingegneria, di architettura, di mediazione, di economica e non solo.

Con queste competenze, il soggetto sarà pronto a svolgere la sua attività di amministratore di condominio. Esso si presenta come un lavoro variegato e ampio. L’amministratore infatti sancisce le linee guida nella gestione complessiva del complesso residenziale. Egli si occupa quindi di gestire e distribuire le spese relative alle spese comune, di organizzare le attività di manutenzione straordinaria e periodica, di mediare in caso di criticità o problemi tra i vari inquilini. In ogni caso è bene ricordare che tempistiche di aggiornamento e caratteristiche dei corsi cambiano da regione e regione. In ogni caso, non sarà difficile trovare dei corsi. Attenzione perchè purtroppo potrebbe capitare di imbattersi in corsi non autorizzati, informatevi dunque bene sull’organizzatore del corso. Nel dubbio, affidatevi ai percorsi di formazione organizzati dalla regione che oltre ad essere sicuramente riconosciuti, sono spesso più economici degli altri. L’importante è che il corso, una volta superato l’esame, consenta l’iscrizione all’ANAPIC, all’ANACI o a registri simili nazionale degli amministratori. Se avete intenzione di strutturare questa attività come primaria, dovrete aprire partita IVA e versare i contributi previsti.

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Come diventare amministratore di condominio e cosa cambia per amministratori interni

Con il termine di amministratori interni ci si riferisce ai soggetti che vengono nominati amministratori di un condominio di cui possiedono almeno una unità immobiliare. Ebbene, in molte regioni questi soggetti hanno diritto ad alcuni vantaggi. In questa situazione, infatti, è richiesto solo ed esclusivamente il requisito di rispettabilità. Diploma, esami, corsi di aggiornamento non sono infatti obbligatori. Si tratta di una situazione se non paradossale, almeno curiosa, dal momento che legittima chi questa attività la svolge di professione. Opportuno sembra quindi l’intervento di tutte le regioni che hanno imposto anche agli amministratori interni gli stessi vincoli e i medesimi requisiti degli altri. Solo in questo modo si può attivare una sorta di sinergia tra le competenze reali professionali e la situazione frequente di condomino. Vivere nel condominio che si amministra infatti permette di conoscere con estrema precisione i fatti, ma anche le persone e le dinamiche che spesso si instaurano.

Il programma dei corsi per amministratori di condominio

Ma capiamo cosa si studia e come si fa per diventare amministratori di condominio. I corsi variano, ma in generale tutti affrontano le seguenti tematiche. Si parla del significato in generale del termine condominio, del significato delle parti comune, di come definirle, di quali diritti e doveri spettano a riguardo ad ogni condomino. Si analizzano quindi il ruolo, le funzioni, i poteri e caratteristiche dell’assemblea dei condomini; si definisce dunque la figura dell’amministratore, specificandone potere, azioni, compiti, diritti, doveri. Esistono poi una serie di temi che vengono analizzati dal punto di vista dell’amministratore. Vengono dunque sancite le norme di contabilità da rispettare, le nozioni informatiche necessarie per utilizzare eventuali programmi di gestione, le condizioni da tenere in considerazione nella stesura delle regole di condominio. Non mancano anche lezioni sulle nozioni psicologiche e di arbitrato, necessarie per gestire eventuali criticità tra condomini o per procedere al recupero forzoso. Le competenze legali ed economiche sono quindi trasversali e necessarie in ogni singola attività e azione. Per il momento è tutto, speriamo che questa piccola guida su come fare per diventare amministratore possa esservi stata utile, se avete ancora domandi o dubbi potete commentare l’articolo e vi risponderemo il prima possibile!

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